UN COMMISSARIO DOPO L’ ALTRO

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Non è mia intenzione soffermarmi minuziosamente su uno degli scrittori italiani più amati e noti al vasto pubblico, qual è Andrea Camilleri, di cui conosciamo la vastità editoriale, e non soltanto narrativa.
Come la grande maggioranza dei lettori, mi sono tuffata decine e decine di volte tra le pagine dei suoi testi, da “bersi” tutto d’un fiato come quando si è in  preda ad una crisi di arsura acuta.
Sempre incuriosita dalle avventure del siculo Montalbano (come dimenticare il mare blu di Punta Secca!), devo però confessare il mio recondito apprezzamento per le opere che precedono la saga e che mi hanno svelato la sua abilità scittoria: “Il birraio di Presto”, ad esempio  o “La mossa del cavallo” di cui serbo un ricordo gradevolissimo.
Di recente mi è capitato tra le mani un volumetto a me totalmente sconosciuto “Le inchieste del commissario Collura”… ma come, un commissario in competizione con quello di Vigata?
In poche ore di lettura veloce e curiosa ho risolto l’enigma.
Cece’ Collura, rivela lo stesso Camilleri in un’intervista in appendice al testo, nacque nel 1998 quando il quotidiano “La Stampa” gli propose una collaborazione estiva grazie alla quale scaturirono gli otto racconti, pubblicati poi nel 2002 dalla Libreria dell’Orso.
Poiché Camilleri, a suo tempo, aveva avuto due nomi in testa da affibbiare al famoso Salvo, Montalbano e Collura, pensò di utilizzare il secondo per le nuove brevissime narrazioni, rendendo amici i due commissari, sebbene tra loro molto differenti.
Si tratta quindi di una lettura rapida e forse poco appagante, almeno fino a quando si viene a conoscenza del fatto che gli episodi sono stati ideati per un quotidiano, quindi necessariamente brevi, concisi ma di buon effetto letterario. Contengono, inoltre, tutta la passione che l’autore nutre da sempre per il mare, poiché sono ambientati durante una crociera (reale o virtuale?), in mare aperto,  su una nave che diviene una sorta di “paese vagante”, un luogo circoscritto che offre la possibilità di numerosi e diversificati incontri; a questi assiste il commissario di bordo che, con l’ausilio della sua esperienza sulla terraferma, risolve enigmi e raggiri.
Camilleri è sempre una lettura piacevole.

Daniela Marani

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