LES DEUX MESSIEURS DE BRUXELLES

disegno di maurizio gioco

Ho letto di recente, in lingua originale, il testo “Les Deux Messieurs de Bruxelles” scritto dal francese, naturalizzato belga, Eric-Emmanuel Schmitt, e tradotto in italiano con il titolo “L’ amore invisibile”, Edizioni e/o. Da tempo non mi capitava tra le mani un libro di tale genialità, sia per le storie narrate sia per la forma espressiva a cui ricorre l’autore, incisiva, fluida e incalzante. Si tratta di una breve raccolta, cinque racconti nei quali a colpire è l’originalità con cui vengono trattati i volti inaspettati e sconosciuti delle emozioni umane, il mistero dei sentimenti che guidano gli uomini nelle loro scelte, soprattutto quando si ritrovano davanti a qualche bivio difficile da imboccare, o in situazioni dolorose con conseguenze indimenticabili. Il titolo italiano è senza dubbio quello che meglio racchiude e interpreta i contenuti del volume. Sono passioni invisibili quelle che muovono i protagonisti, alcuni dei quali si rivelano modelli di comportamento per la ricchezza e la profondità delle loro riflessioni, per l’amore che nutrono verso gli altri, un amore che l’autore  pone  come aspetto indispensabile senza il quale la nostra esistenza non avrebbe alcun valore, unico  fil rouge che lega tra loro i racconti uno più emozionante dell’altro. Generosità, comprensione, perdono sono solo alcuni dei sentimenti che Schmitt libera dagli animi umani e che stupiscono i lettori per la loro purezza, troppo abituati a egoismi e brutture, violenze e raggiri. Una lettura che lascia il segno e riempie il cuore. Esperienza da vivere. Emmanuel Schmitt è un autore a 360 gradi che scrive sempre all’insegna dell’originalità, capace di muoversi non solo sul terreno della narrativa ma anche del cinema e del teatro, penna che  privilegia una scrittura filosofica e ponderata. Il suo sguardo si posa sempre sull’uomo, sul motore che muove le sue scelte e i suoi dinieghi… è forse un modo per comprendere meglio sé stesso?

Daniela Marani

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